Chi ha conosciuto?Da che famiglia veniva?
Gioachino Rossini, o Gioacchino, al battesimo Gioacchino Antonio Rossini[,nato a Pesaro il 29 febbraio del 1792,chiamato dagli ammiratori "il cigno di Pesaro".Musicò opere liriche, tragedie e commedie.
Era di semplici origini: il padre era suonatore nella banda cittadina e nelle orchestre locali, mentre la madre, Anna Rossini, era una cantante di discreta bravura che trasmise al figlio la passione del canto e della musica.
La madre era figlia del fornaio pesarese Domenico Guidarmi e di Lucia Romagnoli, nativa di Urbino, in Pieve di Cagna. Nel 1791 conobbe Giuseppe Rossini, detto Vivazza, originario di Lugo di Romagna, che nello stesso anno si era trasferito a Pesaro, dove faceva l'accompagnatore musicale, con l'obbligo di vestire la livrea di colore rosso, nelle pubblicazioni di bandi: era, dunque, in forza alla municipalità pesarese, in qualità di "trombetta" (sapeva suonare anche il corno-. Anna, rimasta incinta di Giuseppe, lo sposò nello stesso 1791 nel mese di ottobre, e il 29 febbraio del 1792 diede i natali a Gioacchino.
Quando il padre fu incarcerato per un anno, per aver aderito ai moti francesi, la madre, dotata di una bella voce da soprano, ebbe la possibilità d'iniziare la sua attività di cantante, perché con l'arrivo dei francesi, era stato concesso anche alle donne di esibirsi sui palcoscenici (in uno spettacolo ad Imola, nel 1804, partecipò anche Gioacchino, in un duetto con la madre, avendo, anch'egli, un'apprezzabile voce ed avendo manifestato, in gioventù, il desiderio di abbracciare tale carriera-, ciò che prima, sotto il governo pontificio, era severamente vietato.
Si esibì dal 1797 al 1808, come cantante, in un repertorio esclusivamente comico, composto di circa quindici ruoli. La grazia della persona e della voce suppliva alla mancanza di educazione musicale, consentendole di cimentarsi, anche nel ruolo di primadonna, in opere di Cimarosa, Paisiello, Mayr, Fioravanti, Gazzaniga, Weigl. La sua breve carriera si svolse nei teatri di Ancona, Ferrara, Bologna, Jesi, Imola, Ravenna, Reggio Emilia e Bagnacavallo.
Gioacchino Rossini, legato da affetto e adorazione per la madre, cantante di un certo talento e di grande bellezza, così la descrive: "Slanciata e ben proporzionata, con una carnagione fresca e piuttosto pallida, dentatura perfetta, magnifici capelli neri ricciuti. Era sempre allegra e di buon umore, con un eterno sorriso sulle labbra e sul viso un'espressione di angelica dolcezza".
Della famiglia, fino a quel momento solo Giuseppe Rossini si occupava professionalmente di musica, nella sua qualità di trombetta comunale molto probabilmente impiegato in modo saltuario anche in teatro.
Di quei fatti remoti Rossini tendeva a dare un'immagine lievemente travisata. Suo padre aveva perso il posto a causa della temporanea restaurazione austro-russa del 1799-1800, e non per l'intervento dei francesi, anche se era stato il loro arrivo l'antefatto delle sue disavventure.
Quando il padre fu incarcerato per un anno, per aver aderito ai moti francesi, la madre, dotata di una bella voce da soprano, ebbe la possibilità d'iniziare la sua attività di cantante, perché con l'arrivo dei francesi, era stato concesso anche alle donne di esibirsi sui palcoscenici (in uno spettacolo ad Imola, nel 1804, partecipò anche Gioacchino, in un duetto con la madre, avendo, anch'egli, un'apprezzabile voce ed avendo manifestato, in gioventù, il desiderio di abbracciare tale carriera-, ciò che prima, sotto il governo pontificio, era severamente vietato.
Si esibì dal 1797 al 1808, come cantante, in un repertorio esclusivamente comico, composto di circa quindici ruoli. La grazia della persona e della voce suppliva alla mancanza di educazione musicale, consentendole di cimentarsi, anche nel ruolo di primadonna, in opere di Cimarosa, Paisiello, Mayr, Fioravanti, Gazzaniga, Weigl. La sua breve carriera si svolse nei teatri di Ancona, Ferrara, Bologna, Jesi, Imola, Ravenna, Reggio Emilia e Bagnacavallo.
Gioacchino Rossini, legato da affetto e adorazione per la madre, cantante di un certo talento e di grande bellezza, così la descrive: "Slanciata e ben proporzionata, con una carnagione fresca e piuttosto pallida, dentatura perfetta, magnifici capelli neri ricciuti. Era sempre allegra e di buon umore, con un eterno sorriso sulle labbra e sul viso un'espressione di angelica dolcezza".
Della famiglia, fino a quel momento solo Giuseppe Rossini si occupava professionalmente di musica, nella sua qualità di trombetta comunale molto probabilmente impiegato in modo saltuario anche in teatro.
Di quei fatti remoti Rossini tendeva a dare un'immagine lievemente travisata. Suo padre aveva perso il posto a causa della temporanea restaurazione austro-russa del 1799-1800, e non per l'intervento dei francesi, anche se era stato il loro arrivo l'antefatto delle sue disavventure.
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